Isole Eolie

Isole di vento e di sole che hanno forgiato il carattere e l’identità degli isolani.
Nonostante le vicissitudini della storia e i cambiamenti imposti dal mondo moderno, questa identità è sopravvissuta con i suoi costumi e le sue tradizioni.

Isole Eolie e SiciliaL’arcipelago delle Isole Eolie, a nord della costa siciliana, in provincia di Messina, nel 2000 e’ stato proclamato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.

Sette isole di origine vulcanica in alcune delle quali e’ ancora presente una discreta attivita’ vulcanica. L’isola piu’ grande e’ Lipari, seguita da Salina. La piu’ piccola, Panarea, e’ anche l’isola piu’ esclusiva, preferita dai VIP. Stromboli, grazie all’intensa attivita’ vulcanica di “Iddu” ha visto incrementare fortemente il turismo negli ultimi anni. Vulcano resta un’isola molto frequentata sia per lo stabilimento termale che per le attrattive turistiche. Infine, Filicudi ed Alicudi, ad ovest dell’arcipelago e vicine a Palermo, sono le isole per gli amanti della natura e della tranquillita’. Ad Alicudi non circolano veicoli ed e’ caratterizzata da un territorio selvaggio ed incontaminato, ideale per un perfetto mix siciliano di vacanza al mare e trekking.

Cosa vedere a Lipari

Il  Santuario della Chiesa Vecchia, nome originale Santuario della Madonna della Catena, è l’unico santuario dell’Isola di Lipari. Dedicato a Maria SS. della Catena, sembra risalire al 1588. L’edificio spicca per il suo biancore tra il blu del mare e del cielo di quella che è una location da sogno. Infatti da questa postazione privilegiata potrete godere di uno dei panorami più belli dell’isola, con vista su SalinaFilicudi Alicudi. Al di sotto della chiesa potrete visitare la Cripta, un tempo usata come cimitero. Dove: Quattropani, Lipari.

Museo Archeologico Regionale Eoliano

Il complesso museale sorge sul roccione riolitico del “Castello” di Lipari Fig.1 - Il Roccione riolitico del Castello, un’imponente cupola di formazione vulcanica con caratteristiche di fortezza naturale, dove gli abitanti si sono insediati in tutti i periodi in cui si è sentita una necessità di difesa.
Le testimonianze di questi insediamenti sono oggi in parte visibili sul pianoro sommitale della rocca: capanne dell’Età del Bronzo, su quattro livellisovrapposti; strutture di Età Greca e Romana; impianto urbano del II sec. a.C., grazie all’intensa attività di scavo sistematico avviata a partire dagli anni ’50 Fig.2 - Planimetria scavi del Museo.

Fino alla metà del XVI secolo la rocca del “Castello”, la “Cittàde” nella vecchia dizione popolare, conservava il suo aspetto naturale, costituito da pareti rocciose per tutta la sua altezza e da alcuni tratti di fortificazione sulla sommità di queste. L’aspetto attuale gli deriva dalle possenti cortine a scarpa delle fortificazioni erette da Carlo V intorno al 1560, subito dopo l’attacco del pirata tunisino Kaireddin Barbarossa, che nel 1544 aveva conquistato e distrutto la città Fig.3 - Vista del Castello

Sul lato Nord, le fortificazioni spagnole hanno inglobato la torre a difesa piombante di Età Normanna, la quale aveva compreso una torre di età greca, probabilmente del IV sec. a.C., oggi ancora visibile per tutta la sua altezza Fig.4 - Torre di età Greca.

Le diverse Sezioni in cui il Museo è articolato e le sue infrastrutture (uffici, biblioteca, depositi, servizi aggiuntivi, ecc.), trovano  sede in diversi edifici storici, a cui si aggiungono anche i fabbricati novecenteschi del campo di confino fascistaFig.5 - Planimetria Del Museo

Il Museo, costituito da sei padiglioni, che accolgono rispettivamente: la Sezione Preistorica, la Sezione Epigrafica, la Sezione delle Isole Minori, la Sezione Classica, la Sezione Vulcanologica, la Sezione di Paleontologia del Quaternario, documenta ed illustra, attraverso i complessi dei reperti esposti, gli insediamenti umani e lo sviluppo delle civiltà succedutesi, nell’Arcipelago Eoliano, dalla Preistoria alle soglie dell’Età Moderna.

Il percorso scientifico è agevolato dal ricco ed esaustivo apparato didattico che si articola su due livelli: didascalie con caratteri di colore rosso, forniscono in lingua italiana ed inglese informazioni essenziali ad una visita rapida; testi esplicativi con caratteri di colore nero, forniscono in lingua italiana informazioni ampie e dettagliate ad una visita ragionata e scientificamente completa.

Disponibili per la consultazione del pubblico sono inoltre, all’interno della Sezione Preistorica, della Sezione delle Isole Minori e della Sezione Classica, delle postazioni informatiche di facile accesso per quanti vogliano più ampi spunti di approfondimento, e sui complessi esposti nel Museo e sulle emergenze archeologiche e/o monumentali del Castello.

Le vecchie cave di Pomice di Lipari

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Sin dal V millennio a.C. (Età Neolitica), epoca a cui risalgono i primi insediamenti accertati nell′isola di Lipari, la pomice è stata raccolta e commerciata insieme all′ossidiana in tutto il Mediterraneo, ed impiegata per aguzzare punteruoli, arpioni e strumenti vari o per levigare bastoni, clave e remi.

L′ossidiana, vetro nero scheggiabile d′origine vulcanica1, costituiva il materiale più tagliente in circolazione nel Neolitico (veniva utilizzata per fabbricare armi e utensili) e rappresentò per l′isola la principale fonte di ricchezza fino al 2.500 a.C. circa, epoca in cui venne gradualmente soppiantata dalla scoperta dei metalli.

Sebbene lo sfruttamento dei giacimenti pomiciferi di Lipari non sia, presumibilmente, mai cessato nei secoli, sono rimasti pochi i documenti storici attestanti l′estrazione, l′uso e il commercio di questo particolare minerale. Sappiamo che la pomice veniva usata, sia in epoca romana che durante tutto il Medioevo, come materiale leggero da costruzione e, più in generale, come pietra abrasiva. il resto è da scoprire

Lipari: Mare Spiagge

Spiaggia Praia di Vinci

Lipari Spiagge Mare

Foto di: Massimo Distefano www.flickr.com/photos/massimodistefano/

E’ situata all’estremità meridionale dell’isola, vicina a Punta Crepazza.

Questo paradiso incontaminato è raggiungibile solo in barca. La sua caratteristica è quella di essere particolarmente sabbiosa con la presenza di qualche ciottolo.

Le acque cristalline si prestano allo snorkeling, nuoto che si pratica in superficie utilizzando il boccaglio o aeratore (in inglese: Snorkel).

Si tratta di una spiaggia che si estende lungo un tratto di costa ricco di insenature e baie che si susseguono l’un l’altra fino alla rocca di Lipari, poco distante dal porto di Marina Corta.

La Spiaggia di Canneto

Risultati immagini per spiaggia canneto lipari fotoLa Spiaggia Canneto, circa 3 km a nord del paese, è sita sulla costa orientale.

Particolarmente ghiaiosa ed in minima parte mista a sabbia, questa spiaggia è chiusa in una baia suggestiva, regala immersioni in un mare turchese e limpido.

Le caratteristiche principali del litorale sono la scarsa ampiezza e, di contro, la lunghezza non indifferente.

Si tratta di una spiaggia in parte attrezzata con ombrelloni e lettini.

Sono presenti molte infrastrutture turistiche; l’offerta è varia: bar, ristoranti e tipici alloggi eoliani nelle vicinanze.

Spiaggia Acquacalda

Il borgo Acquacalda di Lipari, sulla costa settentrionale dell’isola, conferisce il nome alla spiaggia vicina.
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La maestosa montagna bianca della pomice la domina, è un capolavoro naturale rarissimo, infatti le cave che la costituiscono sono le uniche in Europa, oltre quella turca.
Il paesaggio naturale, data la suggestione, richiama l’idea di natura selvaggia.
Lungo il litorale, per lo più ghiaioso, è da notare un pontile in ferro di circa un centinaio di metri, bagnato da acque blu intenso. Questa spiaggia, come molte altre dell’isola, è ben attrezzata per soddisfare le esigenze dei turisti.

Spiaggia Papesca

La zona delle cave di ossidiana e di pomice fa da sfondo ad un’altra spiaggia: Spiaggia Papesca.

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E’ situata sulla costa nord orientale dell’isola. E’ possibile scorgere i vecchi pontili utilizzati per caricare sulle navi il minerale estratto ed i ruderi delle infrastrutture minerarie.

Le acque cristalline fanno da specchio al panorama bianco accecante della costa, colore conferito dall’alta presenza di pomice.

Spiaggia Porticello

A qualche chilometro a nord del paese di Lipari, si estende Spiaggia Porticello.

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Si tratta di una spiaggia attrezzata particolarmente ghiaiosa, caratterizzata anche dalla presenza di pomice bianca.

A sinistra dal mare si possono ammirare le cave di Campo Bianco, a destra, invece, come contrasto al bianco della pomice, la rilucente colata nera di ossidiana delle Rocche Rosse.

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Spiaggia Valle Muria

Sul versante opposto al paese di Lipari, si estende quella che, dopo la Spiaggia Bianca, viene considerata tra le più belle spiagge delle Isole Eolie, si tratta di Spiaggia Valle Muria.

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La sua estensione conferisce una forma allungata e, artisticamente, la si può considerare come abbracciata dai promontori rocciosi.

La suggestione del posto, al di là della bellezza propria, è data dal panorama mozzafiato che offre.

Un artista la dipingerebbe come una finestra rifinita dalla quale ammirare i colori superbi e meravigliosi dei Faraglioni di Pietra Lunga e Pietra Menalda, non solo, lo spettacolo prosegue allungando lo sguardo verso Vulcano.

Tutto il litorale è caratterizzato da sabbia scura, ricordiamo la presenza della roccia tufacea.

La spiaggia è raggiungibile in barca dal porticciolo di Marina Corta.

Spiaggia Bianca

La più bella spiaggia dell’isola di Lipari è la Spiaggia Bianca.

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Il fondale marino, costituito dai sedimenti della pomice, è uno spettacolo unico al mondo per ogni turista e , di certo, fa aumentare la voglia di trascorrere le vacanze in queste perle mediterranee, vanto italiano e patrimonio mondiale.

Il mare è particolarmente caldo, di un turchese intenso, su di esso si allungano dei pontili usati, un tempo, per il trasporto dei beni estratti.

Isola di Salina cosa VedereRisultati immagini per isola si salina eolie

Sull’isola, formata da sei vulcani spenti, esistono i rilievi più alti dell’arcipelago eoliano: il monte “Fossa delle Felci” alto 961 mt. ed il “Monte dei Porri“, alto 860 mt. Da questi due vulcani spenti deriva il l’antico nome greco Didyme, che significa gemelli. L’attuale nome, Salina, deriva invece da un laghetto dal quale si estraeva il sale. Definita l’Isola Verde per la rigogliosa vegetazione che ricopre gran parte della superficie, l’isola offre un clima molto gradevole anche durante il periodo invernale, nel quale non fa mai troppo freddo.

Leni isola di Salina

Leni è uno dei tre comuni che costituiscono l’isola di Salina. Il porto di Rinella, abituale scalo per navi e traghetti, ha sede nel comune di Leni.
Qui è possibile visitare il Santuario della Madonna del Terzito, edificato nel 1630, che rappresenta una delle principali mete di pellegrinaggio nelle Isole Eolie. E’ infatti il più importante luogo di culto Mariano dell’Arcipelago Eoliano. Nella foto la spiaggia di sabbia di Rinella.

Malfa isola di Salina

A Malfa è ubicata una delle più belle località di tutte le Isole Eolie, Pollara. Nella foto un’altra località ricca di fascino: Punta Scario.  Il Santo Patrono è San Lorenzo, che si festeggia il 10 Agosto.
A Malfa la prima Domenica di Giugno si tiene la Sagra del cappero.

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Santa Marina isola di Salina 

Sede del principale porto dell’isola e del porto turistico, Santa Marina conserva le antiche tradizioni marinare ed agricole, offre un mare splendido e qualità delle strutture ricettive di elevato livello, che hanno consentito a questo comune di attribuire negli anni 2007 e 2008 le “Cinque vele di Legambiente“.
Il Santo Patrono è Santa Marina, che viene festeggiata il 17 Luglio.

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Isola di Panarea

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Panarea – (Superficie: 3,4 Kmq)
Panarea è l’isola più piccola dell’arcipelago eoliano ed è un’isola molto scenografica; una delle più incantevoli dell’arcipelago.
I suoi 240 abitanti,vivono in tre contrade: Ditella, S. Pietro e Drauto.
Fanno da cornice a Panarea i vicini isolotti di Basiluzzo, Dattilo, Bottaro, Spinazzola e gli scogli di Lisca Bianca, Lisca Nera, i Panarelli e le Formiche. Gli studiosi ritengono che Panarea, gli scogli e gli isolotti che la circondano siano i resti di un antichissimo vulcano sottomarino, sommerso in parte dalle acque nei periodi interglaciali.
L’apparato vulcanico complessivo si deve ritenere il più antico rispetto agli altri delle Eolie e del vulcano originale rimane solo la parte orientale perché quella occidentale ha subìto diversi sprofondamenti che hanno ridotto di molto la primitiva superficie dell’ isola. A sud-est, nei pressi di Punta Milazzese, vi sono i resti di un villaggio preistorico che dominano dall’alto la bella baia di Cala Junco, e tutt’intorno all’isola sorgono degli scogli chiamati le Formiche, poco affioranti e per questo causa di parecchi naufragi nell’antichità.


Il condotto principale dell’originario complesso vulcanico è situato all’incirca nel tratto di mare compreso tra lo scoglio La Nave e lo scoglio Cacatu. Sempre dal mare, sulla costa occidentale (Cala Bianca), sono invece visibili i resti di un condotto vulcanico secondario dalla forma di grosso imbuto.
Sul lato nord-est dell’ isola, sulla spiaggia della Calcara è tuttora possibile scorgere fumarole di vapori che si levano dalle fessure fra le rocce (dai suggestivi colori sulfurei), ultime tracce di attività vulcanica con temperature fino ai 100°C .

In alcuni punti fra i ciottoli in riva al mare, per effetto di queste sorgenti di calore, l’acqua ribolle fino ad essere ustionante. I fondali attorno a Panarea e il suo mini-arcipelago sono spettacolari perfetti per fare snorkeling.
Altre fenomeni eruttivi subacquei (recentemente alla ribalta della cronaca per un’ improvvisa aumentata attività) sono evidenti nel ribollire delle acque fra l’isolotto di Bottaro e Lisca Bianca.

Panarea: spiagge – mare

La piccola isola di Panarea è il luogo ideale per godere a pieno della bellezza della costiera che si presenta frastagliata, ricca di insenature e scorci suggestivi. E’ il luogo ideale sia per coloro che amano rilassarsi in un vero angolo di paradiso, sia per tutti gli appassionati di snorkeling ed immersioni. Le spiagge raggiungibili a piedi dal centro abitato sono situate tutte sul versante orientale e meridionale dell’isola, la restante parte dell’isola si presenta scoscesa e quasi totalmente inaccessibile. Le altre spiagge presenti sono situate nei vicini isolotti di Basiluzzo e Lisca Bianca, facilmente raggiungibili dal porto per mezzo delle numerose imbarcazioni che, con una modesta cifra, vi accompagneranno alla spiaggia prescelta per poi riprendervi dopo qualche ora.

Cala Junco isola Panarea

La spiaggia, situata nei pressi del villaggio preistorico di Punta Milazzese a sud-ovest del molo di San Pietro, è raggiungibile a piedi in 30min seguendo la strada che conduce prima a Drautto e poi attraverso un antico sentiero a Cala Junco, probabilmente utilizzata ai tempi del villaggio preistorico come darsena. La baia che lo compone è a forma di anfiteatro delimitato ai lati da stravaganti formazioni rocciose che creano così una piscina naturale. Questa cala viene definita come una delle baie più belle non solo dell’isola ma dell’intero arcipelago eoliano, le acque che la bagnano assumono strabilianti colorazioni che variano dal verde smeraldo al turchese al blu intenso. La cala, nel periodo estivo, è quasi sempre molto affollata ma ciò non toglie il piacere di tuffarsi nelle rinfrescanti acque e rilassarsi in un vero e proprio angolo di paradiso.

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Cala degli Zimmari isola Panarea

Situata nella parte meridionale dell’isola, la Cala degli Zimmari è raggiungibile in 20min a piedi dal porto, percorrendo la stradina che conduce inizialmente a Drautto e prosegue per il villaggio preistorico. La cala è l’unica spiaggia sabbiosa dell’isola di Panarea e viene anche chiamata “spiaggia rossa” per il suggestivo colore del suolo che assume tonalità rossastre. Situata sul versante nord-est di Panarea è raggiungibile in 20 min. attraverso la stradina che da San Pietro conduce a Ditelle.

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La spiaggia della Calcara isola di Panarea

La spiaggia della Calcara è una delle più suggestive per l’inconfondibile odore vulcanico che si respira, sorge su un cratere estinto ed è nota sopratutto per le innocue fumarole che dal suolo elevano i gas rendendolo scottante, modificandone, così, la cromia e creando dei solchi nel terreno.

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Panarea vita Notturna

 

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